Scale, rampe e ascensori
Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici, 14 giugno 1989, n.236. Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche.
4.1.10. Scale. Le scale devono presentare un andamento regolare ed omogeneo per tutto il loro sviluppo. Ove questo non risulti possibile è necessario mediare ogni variazione del loro andamento per mezzo di ripiani di adeguate dimensioni. Per ogni rampa di scale i gradini devono avere la stessa alzata e pedata. Le rampe devono contenere possibilmente lo stesso numero dei gradini, caratterizzati da un corretto rapporto tra alzata e pedata.
Le porte con apertura verso la scala devono avere uno spazio antistante di adeguata profondità. I gradini delle scale devono avere una pedata antisdrucciolevole a pianta preferibilmente rettangolare e con un profilo preferibilmente continuo a spigoli arrotondati.
Le scale devono essere dotate di parapetto atto a costituire difesa verso il vuoto e di corrimano. I corrimano devono essere di facile prendibilità e realizzati con materiale resistente e non tagliente.
Le scale comuni e quelle degli edifici aperti al pubblico devono avere i seguenti ulteriori requisiti:
1) la larghezza delle rampe e dei pianerottoli deve permettere il passaggio contemporaneo di due persone ed il passaggio orizzontale di una barella con una inclinazione massima del 15% lungo l'asse longitudinale;
2) la lunghezza delle rampe deve essere contenuta; in caso contrario si deve interporre un ripiano in grado di arrestare la caduta di un corpo umano;
3) il corrimano deve essere installato su entrambi i lati;
4) in caso di utenza prevalente di bambini si deve prevedere un secondo corrimano ad altezza proporzionata; 5) è preferibile una illuminazione naturale laterale. Si deve dotare la scala di una illuminazione artificiale, anche essa laterale, con comando individuabile al buio e disposto su ogni pianerottolo;
6) Le rampe di scale devono essere facilmente percepibili, anche per i non vedenti.
4.1.11. Rampe.
La pendenza di una rampa va definita in rapporto alla capacità di una persona su sedia a ruote di superarla e di percorrerla senza affaticamento anche in relazione alla lunghezza della stessa. Si devono interporre ripiani orizzontali di riposo per rampe particolarmente lunghe. Valgono in generale per le rampe accorgimenti analoghi a quelli definiti per le scale.
4.1.12. Ascensore.
L'ascensore deve avere una cabina di dimensioni minime tali da permettere l'uso da parte di una persona su sedia a ruote. Le porte di cabina e di piano devono essere del tipo automatico e di dimensioni tali da permettere l'accesso alla sedia a ruote.
Il sistema di apertura delle porte deve essere dotato di idoneo meccanismo (come cellula fotoelettrica, costole mobili) per l'arresto e l'inversione della chiusura in caso di ostruzione del vano porta.
I tempi di apertura e chiusura delle porte devono assicurare un agevole e comodo accesso alla persona su sedia a ruote. Lo stazionamento della cabina ai piani di fermata deve avvenire con porte chiuse. La bottoniera di comando interna ed esterna deve avere il comando più alto ad un'altezza adeguata alla persona su sedia a ruote ed essere idonea ad un uso agevole da parte dei non vedenti. Nell'interno della cabina devono essere posti un citofono, un campanello d'allarme, un segnale luminoso che confermi l'avvenuta ricezione all'esterno della chiamata di allarme, una luce di emergenza.
Il ripiano di fermata, anteriormente alla porta della cabina deve avere una profondità tale da contenere una sedia a ruote e consentirne le manovre necessarie all'accesso.
Deve essere garantito un arresto ai piani che renda complanare il pavimento della cabina con quello del pianerottolo.
Deve essere prevista la segnalazione sonora dell'arrivo al piano e un dispositivo luminoso per segnalare ogni eventuale stato di allarme.
4.1.13. Servoscala e piattaforma elevatrice.
Per servoscala e piattaforma elevatrice si intendono apparecchiature atte a consentire, in alternativa ad un ascensore o rampa inclinata, il superamento di un dislivello a persone con ridotta o impedita capacità motoria.
Tali apparecchiature sono consentite in via alternativa ad ascensori negli interventi di adeguamento o per superare differenze di quota contenute.
Fino all'emanazione di una normativa specifica, le apparecchiature stesse devono essere rispondenti alle specifiche di cui al punto 8.1.13.; devono garantire un agevole accesso e stazionamento della persona in piedi, seduta o su sedia a ruote, e agevole manovrabilità dei comandi e sicurezza sia delle persone trasportate che di quelle che possono venire in contatto con l'apparecchiatura in movimento.
A tal fine le suddette apparecchiature devono essere dotate di sistemi anticaduta, anticesoiamento, antischiacciamento, antiurto e di apparati atti a garantire sicurezze di movimento, meccaniche, elettriche e di comando.
Lo stazionamento dell'apparecchiatura deve avvenire preferibilmente con la pedana o piattaforma ribaltata verso la parete o incassata nel pavimento.
Lo spazio antistante la piattaforma, sia in posizione di partenza che di arrivo, deve avere una profondità tale da consentire un agevole accesso o uscita da parte di una persona su sedia a ruote.
Articolo 6 - Criteri di progettazione per la adattabilità.
6.1. INTERVENTI DI NUOVA EDIFICAZIONE
Gli edifici di nuova edificazione e loro parti si considerano adattabili quando, tramite l'esecuzione differita nel tempo di lavori che non modificano né la struttura portante, né la rete degli impianti comuni, possono essere resi idonei, a costi contenuti, alle necessità delle persone con ridotta o impedita capacità motoria, garantendo il soddisfacimento dei requisiti previsti dalle norme relative alla accessibilità.
La progettazione deve garantire l'obiettivo che precede con una particolare considerazione sia del posizionamento e dimensionamento dei servizi ed ambienti limitrofi, dei disimpegni e delle porte, sia della futura eventuale dotazione dei sistemi di sollevamento.
A tale proposito quando all'interno di unità immobiliari a più livelli, per particolari conformazioni della scala non è possibile ipotizzare l'inserimento di una servoscala con piattaforma, deve essere previsto uno spazio idoneo per l'inserimento di una piattaforma elevatrice.
6.2. INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE
Negli interventi di ristrutturazione si deve garantire il soddisfacimento di requisiti analoghi a quelli descritti per la nuova edificazione, fermo restando il rispetto della normativa vigente a tutela dei beni ambientali, artistici, archeologici, storici e culturali.
L'installazione dell'ascensore all'interno del vano scala non deve compromettere la fruibilità delle rampe e dei ripiani orizzontali, soprattutto in relazione alla necessità di garantire un adeguato deflusso in caso di evacuazione in situazione di emergenza.
8.1.10. Scale.
Le rampe di scale che costituiscono parte comune o siano di uso pubblico devono avere una larghezza minima di 1,20 m ed avere una pendenza limitata e costante per l'intero sviluppo della scala. I gradini devono essere caratterizzati da un corretto rapporto tra alzata e pedata (pedata minimo 30 cm): la somma tra il doppio dell'alzata e la pedata deve essere compresa tra 62 e 64 cm.
Il profilo del gradino deve presentare preferibilmente un disegno continuo a spigoli arrotondati, con sottogrado inclinato rispetto al grado, e formante con esso un angolo di circa 75° - 80°.
In caso di disegno discontinuo, l'oggetto del grado rispetto al sottogrado deve essere compreso fra un minimo di 2 cm e un massimo di 2,5 cm.
Un segnale al pavimento (fascia di materiale diverso o comunque percepibile anche da parte dei non vedenti), situato almeno a 30 cm dal primo e dall'ultimo scalino, deve indicare l'inizio e la fine della rampa. Il parapetto che costituisce la difesa verso il vuoto deve avere un'altezza minima di 1,00 m ed essere inattraversabile da una sfera di diametro di cm 10.
In corrispondenza delle interruzioni del corrimano, questo deve essere prolungato di 30 cm oltre il primo e l'ultimo gradino. Il corrimano deve essere posto ad un'altezza compresa tra 0,90 e 1 metro. Nel caso in cui è opportuno prevedere un secondo corrimano, questo deve essere posto ad una altezza di 0,75 m. Il corrimano su parapetto o parete piena deve essere distante da essi almeno 4 cm.
Le rampe di scale che non costituiscono parte comune o non sono di uso pubblico devono avere una larghezza minima di 0,80 m.
In tal caso devono comunque essere rispettati il già citato rapporto tra alzata e pedata (in questo caso minimo 25 cm), e l'altezza minima del parapetto.
8.1.11. Rampe.
Non viene considerato accessibile il superamento di un dislivello superiore a 3,20 m ottenuto esclusivamente mediante rampe inclinate poste in successione.
La larghezza minima di una rampa deve essere:
• di 0,90 m per consentire il transito di una persona su sedia a ruote;
• di 1,50 m per consentire l'incrocio di due persone.
Ogni 10 m di lunghezza ed in presenza di interruzioni mediante porte, la rampa deve prevedere un ripiano orizzontale di dimensioni minime pari a 1,50 x 1,50 m, ovvero 1,40 x 1,70 m in senso trasversale e 1,70 m in senso longitudinale al verso di marcia, oltre l'ingombro di apertura di eventuali porte.
Qualora al lato della rampa sia presente un parapetto non pieno, la rampa deve avere un cordolo di almeno 10 cm di altezza.
La pendenza delle rampe non deve superare l'8%.
Sono ammesse pendenze superiori, nei casi di adeguamento, rapportate allo sviluppo lineare effettivo della rampa.
In tal caso il rapporto tra la pendenza e la lunghezza deve essere comunque di valore inferiore rispetto a quelli individuati dalla linea di interpolazione del seguente grafico.
8.1.12. Ascensore.
a) Negli edifici di nuova edificazione, non residenziali, l'ascensore deve avere le seguenti caratteristiche:
cabina di dimensioni minime di 1,40 m di profondità e 1,10 m di larghezza;
porta con luce netta minima di 0,80 m, posta sul lato corto;
piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,50 x 1,50 m.
b) Negli edifici di nuova edificazione residenziali l'ascensore deve avere le seguenti caratteristiche:
cabina di dimensioni minime di 1,30 m di profondità e 0,95 m di larghezza;
porta con luce netta minima di 0,80 m posta sul lato corto;
piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,50 x 1,50 m.
c) L'ascensore in caso di adeguamento di edifici preesistenti, ove non sia possibile l'installazione di cabine di dimensioni superiori, può avere le seguenti caratteristiche:
cabina di dimensioni minime di 1,20 m di profondità e 0,80 m di larghezza;
porta con luce netta minima di 0,75 m posta sul lato corto;
piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,40 x 1,40 m. Le porte di cabina e di piano devono essere del tipo a scorrimento automatico. Nel caso di adeguamento la porta di piano può essere del tipo ad anta incernierata purché dotata di sistema per l'apertura automatica. In tutti i casi le porte devono rimanere aperte per almeno 8 secondi e il tempo di chiusura non deve essere inferiore a 4 sec.
L'arresto ai piani deve avvenire con autolivellamento con tolleranza massima ± 2 cm.
Lo stazionamento della cabina ai piani di fermata deve avvenire con porte chiuse.
La bottoniera di comando interna ed esterna deve avere i bottoni ad una altezza massima compresa tra 1,10 e 1,40 m; per ascensori del tipo a), b) e c) la bottoniera interna deve essere posta su una parete laterale ad almeno cm 35 dalla porta della cabina.
Nell'interno della cabina, oltre al campanello di allarme, deve essere posto un citofono ad altezza compresa tra 1,10 m e 1,30 m e una luce d'emergenza con autonomia minima di h.3.
I pulsanti di comando devono prevedere la numerazione in rilievo e le scritte con traduzione in Braille: in adiacenza alla bottoniera esterna deve essere posta una placca di riconoscimento di piano in caratteri Braille.
Si deve prevedere la segnalazione sonora dell'arrivo al piano e, ove possibile, l'installazione di un sedile ribaltabile con ritorno automatico.
8.1.13. Servoscala e piattaforme elevatrici.
Servoscala: per servoscala si intende un'apparecchiatura costituita da un mezzo di carico opportunamente attrezzato per il trasporto di persone con ridotta o impedita capacità motoria, marciante lungo il lato di una scala o di un piano inclinato e che si sposta, azionato da un motore elettrico, nei due sensi di marcia vincolato a guida/e.
I servoscala si distinguono nelle seguenti categorie:
a) pedana servoscala: per il trasporto di persona in piedi;
b) sedile servoscala: per il trasporto di persona seduta;
c) pedana servoscala a sedile ribaltabile: per il trasporto di persona in piedi o seduta;
d) piattaforma servoscala a piattaforma ribaltabile: per il trasporto di persona su sedia a ruote;
e) piattaforma servoscala a piattaforma e sedile ribaltabile: per il trasporto di persona su sedia a ruote o persona seduta.
I servoscala sono consentiti in via alternativa ad ascensori e, preferibilmente, per superare differenze di quota non superiori a m 4.
Nei luoghi aperti al pubblico e di norma nelle parti comuni di un edificio, i servoscala devono consentire il superamento del dislivello anche a persona su sedia a ruote: in tal caso, allorquando la libera visuale tra persona su piattaforma e persona posta lungo il percorso dell'apparecchiatura sia inferiore a m 2, è necessario che l'intero spazio interessato dalla piattaforma in movimento sia protetto e delimitato da idoneo parapetto e quindi l'apparecchiatura marci in sede propria con cancelletti automatici alle estremità della corsa. In alternativa alla marcia in sede propria è consentita marcia con accompagnatore lungo tutto il percorso con comandi equivalenti ad uso dello stesso, ovvero che opportune segnalazioni acustiche e visive segnalino l'apparecchiatura in movimento.
In ogni caso i servoscala devono avere le seguenti caratteristiche:
Dimensioni:
per categoria a) pedana non inferiore a cm 35 x 35;
per categoria b) e c) sedile non inferiore a cm 35 x 40, posto a cm 40-50 da sottostante predellino per appoggio piedi di dimensioni non inferiori a cm 30 x 20;
per categoria d) ed e) piattaforma (escluse costole mobili) non inferiore a cm 70 x 75 in luoghi aperti al pubblico.
Portata:
per le categorie a), b) e c) non inferiore a kg 100 e non superiore a kg 200;
per le categorie d) ed e) non inferiore a kg 150, in luoghi aperti al pubblico, e 130 negli altri casi.
Velocità:
massima velocità riferita a percorso rettilineo 10 cm/sec.
Comandi:
sia sul servoscala che al piano devono essere previsti comandi per salita-discesa e chiamata-rimando posti ad un'altezza compresa tra cm 70 e cm 110. È consigliabile prevedere anche un collegamento per comandi volanti ad uso di un accompagnatore lungo il percorso.
Ancoraggi:
gli ancoraggi delle guide e loro giunti devono sopportare il carico mobile moltiplicato per 1,5.
Sicurezze elettriche:
• tensione massima di alimentazione V 220 monofase (preferibilmente V 24 cc.);
• tensione del circuito ausiliario: V 24;
• interruttore differenziale ad alta sensibilità (30 mA);
• isolamenti in genere a norma CEI;
• messa a terra di tutte le masse metalliche; negli interventi di ristrutturazione è ammessa, in alternativa, l'adozione di doppi isolamenti.
Sicurezze dei comandi:
• devono essere del tipo «uomo presente» e protetti contro l'azionamento accidentale in modo meccanico oppure attraverso una determinata sequenza di comandi elettrici;
• devono essere integrati da interruttore a chiave estraibile e consentire la possibilità di fermare l'apparecchiatura in movimento da tutti i posti di comando;
• i pulsanti di chiamata e rimando ai piani devono essere installati quando dalla posizione di comando sia possibile il controllo visivo di tutto il percorso del servoscala ovvero quando la marcia del servoscala avvenga in posizione di chiusura a piattaforma ribaltata.
Sicurezze meccaniche: devono essere garantite le seguenti caratteristiche:
a) coefficiente di sicurezza minimo: K = 2 per parti meccaniche in genere ed in particolare:
• per traino a fune (sempre due indipendenti) K = 6 cad.;
• per traino a catena (due indipendenti K = 6 cad. ovvero una K = 10);
• per traino pignone cremagliera o simili K = 2;
• per traino ad aderenza K = 2;
b) limitatore di velocità con paracadute che entri in funzione prima che la velocità del mezzo mobile superi di 1,5 volte quella massima ed essere tale da comandare l'arresto del motore principale consentendo l'arresto del mezzo mobile entro uno spazio di cm 5 misurato in verticale dal punto corrispondente all'entrata in funzione del limitatore;
c) freno mediante dispositivi in grado di fermare il mezzo mobile in meno di cm 8 misurati lungo la guida, dal momento della attivazione.
Sicurezza anticaduta:
• per i servoscala di tipo a), b), c) si devono prevedere barre o braccioli di protezione (almeno uno posto verso il basso) mentre per quelli di tipo d) ed e) oltre alle barre di cui sopra si devono prevedere bandelle o scivoli ribaltabili di contenimento sui lati della piattaforma perpendicolari al moto.
• le barre, le bandelle, gli scivoli ed i braccioli durante il moto devono essere in posizione di contenimento della persona e/o della sedia a ruote.
• nei servoscala di categoria d) ed e) l'accesso o l'uscita dalla piattaforma posta nella posizione più alta raggiungibile deve avvenire con un solo scivolo abbassato.
• lo scivolo che consente l'accesso o l'uscita dalla piattaforma scarica o a pieno carico deve raccordare la stessa al calpestio mediante una pendenza non superiore al 15%.
Sicurezza di percorso:
lungo tutto il percorso di un servoscala lo spazio interessato dall'apparecchiatura in movimento e quello interessato dalla persona utilizzatrice, deve essere libero da qualsiasi ostacolo fisso o mobile quali porte, finestre, sportelli, intradosso, solai sovrastanti ecc. Nei casi ove non sia prevista la marcia in sede propria del servoscala, dovranno essere previste le seguenti sicurezze:
• sistema anticesoiamento nel moto verso l'alto da prevedere sul bordo superiore del corpo macchina e della piattaforma;
• sistema antischiacciamento nel moto verso il basso interessante tutta la parte al di sotto del piano della pedana o piattaforma e del corpo macchina;
• sistema antiurto nel moto verso il basso da prevedere in corrispondenza del bordo inferiore del corpo macchina e della piattaforma.
Piattaforme elevatrici.
Le piattaforme elevatrici per superare dislivelli, di norma, non superiori a ml 4, con velocità non superiore a 0,1 m/s, devono rispettare, per quanto compatibili, le prescrizioni tecniche specificate per i servoscala. Le piattaforme ed il relativo vano corsa devono avere opportuna protezione ed i due accessi muniti di cancelletto.
La protezione del vano corsa ed il cancelletto del livello inferiore devono avere altezza tale da non consentire il raggiungimento dello spazio sottostante la piattaforma, in nessuna posizione della stessa.
La portata utile minima deve essere di kg 130.
Il vano corsa deve avere dimensioni minime pari a m 0,80 x 1,20.
Se le piattaforme sono installate all'esterno, gli impianti devono risultare protetti dagli agenti atmosferici.
Scale
Una abitazione accessibile a tutti non dovrebbe includere le scale in quanto, anche un solo gradino, può rappresentare un ostacolo per diversamente abili, anziani e qualsiasi persona costretta su una sedia a rotelle, anche solo temporaneamente, a causa di un incidente. Ciò nonostante, le scale sono spesso presenti (es. ristrutturazione di una casa esistente) e quindi bisogna sapere che alcune soluzioni sono più sicure e più accessibili di altre.
I gradini isolati sono molto pericolosi ed è necessario evidenziarli con un materiale o un colore diverso; una soluzione migliorativa è quella di raccordare la differenza di quota con una breve rampa anche se la condizione ottimale è sempre avere un pavimento tutto allo stesso livello.
Una soluzione utile per i non vedenti potrebbe essere quella di indicare l'inizio e la fine di una rampa (composta da gradini o da un piano inclinato), utilizzando la segnaletica a pavimento (segnali tattilo-plantari) costituita da una banda larga 40 cm con calotte sferiche in rilievo di circa 0,5 cm dal piano, disposte a reticolo diagonale, simbolo ben riconoscibile di “arresto/pericolo”, posta a una distanza minima di 30 cm dai gradini.
Più le scale sono semplici semplici e più sono sicure e facili da usare: quelle con una unica rampa o con più rampe unite da un pianerottolo sono ideali. Le scale a chiocciola o le scale con gradini a piè d'oca, vanno evitate.
Ogni rampa è preferibile che abbia lo stesso numero di gradini ma lo sviluppo non deve essere eccessivo: minimo 3, massimo 15 gradini consecutivi.
I ripiani orizzontali, all’inizio e alla fine di ogni rampa, permettono di fermarsi e riposare prima di cambiare direzione; dovrebbero avere la stessa larghezza della scala e almeno 85 cm di lunghezza; l’apertura delle porte non deve andare ad ostruire i pianerottoli.
Nelle abitazioni la larghezza minima delle scale è di 80 cm, ma è consigliabile una larghezza di almeno 100 cm; scale più larghe di 120 cm possono ospitare un montascale anche in tempi successivi. Bisogna ricordare che, limitatamente agli interventi di "nuova edificazione" e "ristrutturazione" di edifici privati, l'adattabilità è garantita solo se esiste la possibilità di installare un servoscala o una piattaforma elevatrice, riservandole uno spazio adeguato.
La soluzione ottimale è una scala con l’alzata chiusa e opaca, in modo che nulla possa incastrarsi tra i gradini; il bordo anteriore del gradino dovrebbe contrastare cromaticamente con il resto della pedata e non sporgere più di 2,5 cm. L'altezza libera deve essere di almeno 200 cm misurata dal piano del gradino.
Pedate e alzate devono avere dimensioni comode e costanti per tutta la rampa (es. 30 x 16 cm o 30 x 17 cm); le pedate sono da preferire a pianta rettangolare, con trattamenti o strisce adesive antiscivolo. L’angolazione della scala, rispetto all’orizzontale, di 25° e 30° riduce il dispendio di energia fisica.
Dimensioni della scala
13 - 19 cm Alzata (A)
25 - 35 cm Pedata (P)
62 - 64 cm Valore pendenza (2A+P)
Le immagini qui sotto illustrano le dimensioni ideali di una scala (ma non sostituiscono quelle previste nel regolamento edilizio).
L’illuminazione frontale della scala da vita a ombre che impediscono la corretta percezione dei gradini, quindi, dove possibile, si deve preferire una illuminazione naturale laterale. In ogni caso la scala deve essere dotata di una buona illuminazione artificiale, che non crei abbagliamento, con comando a spia luminosa su ogni pianerottolo.
L’utilizzo delle rampe deve essere facilitato con l’installazione di un corrimano che si prolunghi, con estremità inclinata verso il basso, di 30 cm oltre la scala (facendo attenzione che non sia d'intralcio) per migliorarne la presa ed indicare ai non vedenti la fine dei gradini.
Dotare la rampa di un corrimano su entrambi i lati (o di un elemento centrale se la scala è sufficientemente ampia) consente di scegliere con che mano afferrarlo, sia in salita che in discesa; questo è particolarmente utile in caso di emiparesi, quando solo un lato del corpo è efficiente.
Due correnti a quote diverse (90 - 100 cm e 60 - 75 cm) rendono il mancorrente sicuro anche per i bambini; se un diametro di 4 cm offre una buona presa agli adulti, per i bambini il corrimano non dovrebbe superare i 3 cm di diametro. La superficie della parete retrostante può causare abrasioni durante lo spostamento della mano, quindi non dovrebbe essere troppo ruvida; il corrimano deve staccarsi dalla parete di almeno 4 cm (in genere non si superano i 5 cm per evitare dolorosi infortuni nel caso in cui il polso vi si infili durante una caduta). Le mensolette di sostegno vanno fissate nella parte inferiore per permettere un agevole scorrimento; il materiale più adatto per il passamano dovrebbe essere antiscivolo e piacevole al tatto (es. legno duro e levigato, rivestimenti plastici e termoplastici, vernici antiscivolo).
Il parapetto è necessario ogni qualvolta si presenti una differenza di livello superiore a 100 cm (piani sopraelevati, vani scala etc.); dovrà essere alto almeno 100 cm, senza fori o fessure attraversabili da una sfera di 10 cm di diametro.
Rampe
Rampe e passerelle inclinate sono adatte per superare piccoli dislivelli del pavimento, in quanto percorrere una rampa comporta un notevole sforzo. Perché siano accessibili devono avere una larghezza minima di 90 cm, una pendenza del 5% (massimo 8%) e dei pianerottoli che consentano la sosta ogni 10 m, all’inizio e alla fine e ad ogni cambio di direzione o in presenza di porte. Un doppio corrimano su entrambi i lati (il corrente inferiore è adatto a persone di bassa statura o ai bambini).
In caso di adeguamento sono ammesse pendenze superiori all'8% rapportate allo sviluppo effettivo della rampa; il rapporto tra la pendenza e la lunghezza del tratto deve essere comunque inferiore rispetto a quelli derivabili dal diagramma.
Scivoli
Gli scivoli sono adottati per superare dislivelli contenuti, di 15-20 cm al massimo; perfettamente collegati dall'inizio alla fine, e senza oggetti di ingombro. Devono rispondere ai seguenti requisiti:
• la pendenza non deve superare il 12%
• la larghezza deve essere di 100-150 cm
• la somma di pendenza e contropendenza deve essere al massimo del 22%
Cordonate
Le “cordonate” si utilizzano per il superamento di dislivelli ridotti ma costituiscono una barriera architettonica. Ascensori Gli edifici residenziali non hanno l’obbligo di avere un ascensore se non superano i tre piani ma deve essere predisposto lo spazio necessario per un installazione successiva; inoltre a differenza degli elevatori, richiedono quasi sempre di un locale macchine che può essere posizionato sopra il vano corsa.
Gli ascensori si differenziano tra loro per la tipologia di traino e di alimentazione (idraulici o elettrici); l’apertura delle porte può essere a singolo accesso o a doppio accesso opposto.
Le altre caratteristiche possono essere personalizzate in base all’immobile ed alle esigenze dell’utenza (dimensioni, pavimentazione, tipo di pulsantiera, ecc.)
Servoscala (o montascala fissi)
Il montascala (o servoscala) è un dispositivo che non necessita di autorizzazioni edilizie e che risulta relativamente economico perchè non comporta l'onere di lavori edili in quanto viene montato nello spazio della scala esistente. Nelle scale a più rampe, o a chiocciola, è necessario predisporre e garantire uno spazio che permetta la rotazione della pedana del servoscala nelle curve.
In commercio sono presenti molti modelli (con misure, ingombri e portare massime differenti) che consentono di risolvere pressochè ogni tipo di scala: interne ed esterne, con una o più rampe (montandolo sul lato interno), etc. Quando le guide non possono essere poste lungo le pareti laterali della scala, una soluzione ottimale è rappresentata dai montascala con guida al soffitto che mantiene la carrozzina in posizione corretta per tutta la corsa.
Scale mobili elevatrici
Si tratta di un sistema semplice ed esteticamente molto pulito, per superare piccoli dislivelli (circa 50 cm) senza l’ingombro di montascale o piattaforme elevatrici; i pochi gradini che compongono la scala possono appiattirsi a terra per formare una piattaforma che solleva la carrozzina per farle superare il salto di quota.
Il funzionamento elettromeccanico consuma poco, ed è efficiente e sicuro; la scala può essere utilizzata sia all’interno che all’esterno dell’edificio.
In commercio esistono altri sistemi di elevazione (o trasloelevazione) a pantografo in grado di abbassare, o alzare, una parte di pavimento in modo da formare una pedana per superare il gradino d’ingresso in modo agevole; un prodotto di poco differente taglia un normale gradino in diagonale e facendo ruotare la parte superiore lo trasforma in una piccola rampa.
Piattaforme elevatrici
I modelli di elevatori in commercio generalmente non salgono oltre i 4 m di altezza e hanno una dimensione minima di 80 x 120 cm; sono facilmente installabili sia all’interno che all’esterno dell’edificio, in quanto, rispetto alle rampe, per superare un dislivello paragonabile le rampe occupano molto meno spazio.
Si tratta di un sistema che si adatta bene a molteplici situazioni anche perchè non richiede un locale macchina come per gli ascensori e il sistema di funzionamento (centralina e motore) può essere contenuto in un vano o in un armadio apposito vicino all’impianto. Generalmente non necessitano di opere murarie importanti, ma di una semplice fossa per rendere più agevole l’accesso al pianale.
Gli spazi davanti agli accessi, necessari per lo sbarco e le manovre, devono avere una misura minima di 150x150 cm, protetti da cancelletti di protezione. Sia all’interno che all’esterno dell’edificio può essere utilizzato un vano autoportante.
Il piano di carico deve essere in materiale antiscivolo, delimitato da pannelli di protezione e porta con chiusura automatica.