Percorsi orizzontali e corridoi

Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici, 14 giugno 1989, n.236. Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche.

4.1.9. Percorsi orizzontali.
Corridoi e passaggi devono presentare andamento quanto più possibile continuo e con variazioni di direzione ben evidenziate. I corridoi non devono presentare variazioni di livello; in caso contrario queste devono essere superate mediante rampe.
La larghezza del corridoio e del passaggio deve essere tale da garantire il facile accesso alle unità ambientali da esso servite e, in punti non eccessivamente distanti tra loro, essere tale da consentire l'inversione di direzione ad una persona su sedia a ruote.
Il corridoio comune posto in corrispondenza di un percorso verticale (quale scala, rampa, ascensore, servoscala, piattaforma elevatrice) deve prevedere una piattaforma di distribuzione come vano di ingresso o piano di arrivo dei collegamenti verticali, dalla quale sia possibile accedere ai vari ambienti, esclusi i locali tecnici, solo tramite percorsi orizzontali.

8.1.9. Percorsi orizzontali e corridoi.
I corridoi o i percorsi devono avere una larghezza minima di 100 cm, ed avere allargamenti atti a consentire l'inversione di marcia da parte di persona su sedia a ruote (vedi punto 8.0.2. - Spazi di manovra). Questi allargamenti devono di preferenza essere posti nelle parti terminali dei corridoi e previsti comunque ogni 10 m di sviluppo lineare degli stessi.
Per le parti di corridoio o disimpegni sulle quali si aprono porte devono essere adottate le soluzioni tecniche di cui al punto 9.1.1, nel rispetto anche dei sensi di apertura delle porte e degli spazi liberi necessari per il passaggio di cui al punto 8.1.1; le dimensioni ivi previste devono considerarsi come minimi accettabili.

Un percorso accessibile è un percorso continuo e senza ostacoli, attraverso gli ambienti esterni e negli edifici, che collega tutti gli spazi in cui si svolgono le funzioni indispensabili per il vivere quotidiano.
La larghezza dei corridoi e degli spazi tra gli arredi deve consentire un facile passaggio della persona su sedia a rotelle, che utilizza ausili per la mobilità, che spinge un passeggino o che semplicemente trasporta le borse della spesa; i passaggi troppo ridotti devono essere, per quanto possibile, eliminati.
La larghezza di 90 cm consente esclusivamente il transito di una sedia a ruote, mentre una di 110 cm permette anche il passaggio contemporaneo di una persona, con schiena al muro, ma questa soluzione però può mettere a disagio il disabile. 140 cm di larghezza consentono il transito di sedia a ruote e persona con passeggino per bambini; in 160 cm passano sedia a ruote e persona con stampelle; in 180 cm passano due sedie a rotelle.

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Lo spazio necessario alla rotazione completa di una sedia a rotelle è di 150 x 150 cm e i corridoi di larghezza inferiore devono prevedere degli spazi per questa operazione, preferibilmente nelle zone terminali.

 

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L'ingombro della carrozzina non deve ostacolare l’apertura delle porte che danno sul corridoio. Nel caso di due porte successive, tra queste deve essere garantito uno spazio libero intermedio di almeno 150 cm oltre a quello interessato dalle ante aperte. Per aumentare lo spazio disponibile spesso basta cambiare il senso di apertura della porta; soprattutto negli spazi ridotti è importante proteggere pareti, spigoli e porte dagli urti accidentali della carrozzina.


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I cambiamenti di direzione o di quota, devono essere ben evidenziati (es. con l'impiego di guide tattili a pavimento, contrasti cromatici ecc.).

Per ridurre i possibili incidenti, la casa deve essere mantenuta in ordine, con percorsi liberi da ingombri e cavi elettrici, con tappeti ben fissi a terra, senza l’ingombro di mensole e mobili bassi. In particolare per gli ipovedenti, i percorsi dovrebbero essere più chiari dell’arredo e avere un colore ben riconoscibile; disponendo adeguatamente i mobili (con spigoli arrotondati, non in vetro e non troppo riflettenti) si possono definire dei passaggi “sicuri”. Nel caso in cui tra un ambiente e l’altro (es. tra portico e soggiorno) ci sia una forte differenza di intensità luminosa, è bene individuare delle zone di riposo che consentano alle persone di adattare gli occhi al nuovo livello di luce.
Nei corridoi è sulle scale sono sconsigliati gli interruttori della luce a tempo; possono invece essere utili comandi per impianti elettrici e interruttori a pressione o a sfioramento. Può essere d’aiuto per le persone con problemi visivi, evidenziare il perimetro di pavimento e soffitto con delle strisce LED; anche i percorsi per gli spostamenti notturni (dalla camera al bagno) si possono illuminare più o meno debolmente in questo modo o con delle luci ad incasso in modo che scale e corridoi non siano mai completamente al buio. In questo modo per gli ipovedenti sarà più facile riabituare gli occhi al buio della camera.